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LA FAME EMOTIVA

LA FAME EMOTIVA

Siamo sicuri di mangiare sempre per fame? Quella fame che è spinta dal nostro stomaco per segnalarci l’esigenza di nutrimento che deriva dal nostro corpo?

Iniziamo questo tema cercando di mettere a fuoco in cosa consiste la fame fisica. Essa è un bisogno concreto del corpo che, una volta raggiunto il senso di sazietà cessa e, la sensazione che si prova è di soddisfazione. Questo tipo di fame non è improvvisa, ma si “fa sentire” in modo graduale; è un tipo di fame che da la percezione di poter attendere ed è rivolta a qualsiasi cibo.

Quando invece parliamo di fame emotiva intendiamo quella sensazione di fame improvvisa, immediata e non rimandabile dove si ha voglia specifica di un cibo e dove il nostro bisogno non sembra mai essere soddisfatto. Ultima considerazione che si può fare per riconoscere la fame emotiva è che una volta spento il bisogno e l’impulso di mangiare si provano sentimenti di vergogna, colpa ed impotenza.

Ultima distinzione fondamentale per comprendere come poter affrontare la fame emotiva è che, mentre quella fisica ha sede nel corpo, quella emotiva ha sede nella mente.

E’ proprio dalla mente quindi che è necessario partire per capire come mai mangiamo anche quando il nostro fisico non ci sta richiedendo energie. E’ innanzitutto fondamentale mettersi in ascolto di noi stessi per sentire quali sono le emozioni che ci spingono ad avventarci sui “comfort foods”, ovvero sui cibi altamente calorici di cui sentiamo il bisogno improvviso. Una volta che siamo riusciti a comprendere quali sono le emozioni che ci portano a dover soddisfare questo bisogno è importante che riusciamo ad accoglierle.

Se sentiamo il bisogno di mangiare una tavoletta intera di cioccolato può significare che la nostra fame sia in realtà rivolta ad un bisogno affettivo, un abbraccio, una rassicurazione, la presenza di un affetto.

Questo significa che il buco, il vuoto che sentiamo e scambiamo come fame sia in realtà un segnale di un bisogno emotivo da colmare. Per questo è bene che riusciamo a capire quali sono i reali motivi che ci sono dietro a questa sensazione; in cosa consiste la natura primaria di questo bisogno da soddisfare. In questo percorso di presa di consapevolezza è sicuramente utile il supporto di un professionista, ma nel frattempo..cosa possiamo fare noi per riuscire a controllare questa fame emotiva?

La prima cosa da fare è quella di prendere tempo; fare dei respiri profondi e attendere qualche minuto in cui ascoltare cosa sentiamo. In questa fase è importante saper accettare anche i sentimenti negativi che ci avvolgono, cercando di non farci spaventare o sopraffare da essi.

Il passo successivo è quello di cercare di ricordare a noi stessi quali sono le sensazioni che ci avvolgono una volta terminato di mangiare. Solitamente le sensazioni che proviamo sono spiacevoli, legate ad un senso di gonfiore e ad un sentimento di vergogna e colpa.

Una volta compreso ciò che proviamo è possibile cercare delle strategie alternative per soddisfare quei bisogni. Ad esempio, se ci sentiamo molto stanchi possiamo concederci un momento di relax, scelto sulla base delle possibilità che abbiamo in quel momento: da un bagno caldo ad una tazza di tisana calda potrebbero essere delle buone soluzioni. Diversamente se quello che sentiamo è una sensazione di noia possiamo concederci un’attività a noi piacevole: ascoltare della musica o leggere qualche pagina di un libro. Se percepiamo ansia o agitazione possiamo trovare metodi alternativi per incanalare la tensione che si muove nel nostro corpo ballare o fare attività fisica, anche in casa possono essere delle strategie molto utili. Un’altra soluzione può essere quella di fare una telefonata con una persona cara o con un amico che sappiamo farci sorridere. La cosa principale da ricordare è che è fondamentale poter partire da noi stessi, permetterci un momento dedicato al nostro benessere psico fisico, coccolarci e prenderci cura di noi partendo da ciò che ci fa stare bene.

Vorrei condividere con voi un ultimo pensiero: quanto ho scritto sembra molto semplice da fare ma non è così. Richiede tempo ed allenamento, per questo motivo è importante non abbattersi se non sempre si riesce a resistere ad un attacco di fame emotiva. Anche quando ci cadiamo è bene accogliere la nostra emozione e farne tesoro, affinchè possa essere un’esperienza utile per le volte successive.

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