In un lontano regno d’Oriente, nel bel mezzo di una festa, il figlio del re perde la ragione, e comincia a credersi un pollo. Senza abiti, zampetta sotto a un tavolo, nutrendosi solo di chicchi di grano.
Che farà il re? Dottori e astrologi non sanno guarire il principe, e neppure il passare del tempo muta i suoi strani comportamenti.
Un giorno però un saggio impressionato dalla tristezza del re e dalla strana condizione del ragazzo chiede ed ottiene di intervenire per provare a far rinsavire il giovane. E come farà mai?

Innanzitutto si spoglia nudo e va sotto il tavolo con il ragazzo-pollo, che lo guarda sbigottito e gli domanda chi sia; il saggio risponde che è un pollo esattamente come lui e tutto finisce lì, il principe un po’ per volta si abitua ad avere un altro gallo nel pollaio. Un giorno il saggio chiede di poter avere del cibo normale al posto del mangime per polli e alla domanda incuriosita del principe-pollo risponde: “Mangio del cibo per uomini. Chi ha detto che un pollo non possa mangiare un cibo per uomini e rimanere un pollo?”, qualche momento dopo anche il principe chiede lo stesso cibo per uomini. Lo stesso accade qualche giorno dopo quando il saggio esce dal tavolo, si rimette eretto e indossa i suoi vestiti, alla domanda del principe-pollo risponde: “Dove sta scritto che un pollo non possa vestirsi, andare a spasso e rimanere un pollo?”. Passarono alcuni minuti, e anche il figlio del re uscì da sotto il tavolo. Si alzò in piedi, si guardò in giro, poi chiese i propri abiti, si vestì e prese a passeggiare per la stanza.
E così pian piano, avendo ripreso a comportarsi come un tempo, il figlio del re tornò nei propri sensi e guarì.