“L’infanzia è una stagione fatata. La sola di tutta una vita che non finisce mai e ti accompagna sino all’ultimo respiro”

E.S.

“Quella fase precaria dell’esistenza che è l’adolescenza, dove l’identità appena sbocciata non si gioca come nell’adulto tra ciò che si è e la paura di perdere ciò che si è, ma nel divario ben più drammatico tra il non sapere ciò che si è e la paura di non riuscire ad essere ciò che si sogna”

Umberto galimberti

Sostegno a bambini e adolescenti Verona

La crescita di una persona si contraddistingue per una successione di fasi caratterizzate da cambiamenti fisici, cognitivi, comportamentali ed affettivi.

Infanzia e adolescenza sono due fasi della crescita molto delicate, che permettono la costruzione della struttura che sarà poi la base della persona adulta.

E’ nella fase dell’infanzia che il bambino inizia a sviluppare tutte le competenze relazionali e cognitive e ad apprendere i modelli di comportamento da poter poi spendere all’interno dei diversi contesti sociali in cui si troverà. Spesso accade che con il sopraggiungere di diversi fattori, interni al nucleo famigliare o esterni ad esso, l’equilibrio raggiunto da quel bambino fino a quel momento possa essere alterato e di conseguenza questo implica un cambiamento sia emotivo che comportamentale. Le conseguenze di questi eventi sono delle difficoltà adattive che il bambino può incontrare nel susseguirsi della sua quotidianità e che si possono manifestare internamente al nucleo famigliare o esternamente ad esso, sia ad un livello comportamentale che relazionale.

L’adolescenza rappresenta il passaggio successivo e consiste in una fase di transizione verso il raggiungimento dell’età adulta in cui i ragazzi si trovano a dover affrontare un numero consistente di cambiamenti, biologici, sociali e psicologici.

Il corpo, durante l’adolescenza è sottoposto ad evoluzioni continue e rapide, le relazioni famigliari si colorano di nuove sfumature e le relazioni sociali diventano molto importanti. I cambiamenti adolescenziali sottopongono i ragazzi a dei compiti di sviluppo difficili da portare a conclusione, compiti che sono assolutamente legati alla percezione di benessere che l’adolescente ha. Quando questo stato di benessere viene meno, per l’adolescente affronta un momento di difficoltà o crisi dove spesso perde i riferimenti e non trova il modo funzionale per chiedere aiuto.

Per entrambe le fasi sopra descritte, il rapporto con la famiglia è fondamentale per poter comprendere il contesto in cui la persona è inserita e vive. Per questo motivo, nella presa in carico di un minore vengono svolti anche dei colloqui con i genitori, alcuni (come il primo), in assenza del figlio, altri in compresenza.

Gli ambiti di intervento per cui si può chiedere un sostegno psicologico sono molti, alcuni esempi possono riguardare delle problematiche emotive; difficoltà a livello famigliare come separazioni, lutti o conflitti; problematiche relazionali sia con il gruppo dei pari che con le figure di riferimento adulte.

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